martedì 26 luglio 2011

Gobbi come i Pirenei


“Gobbi come i Pirenei” Otello Marcacci

“Mi rividi giovane, con una promessa di vita spavalda di fronte. Gli amici con cui passavo le giornate d’estate a dirci che saremmo stati diversi. Che ce l’avremmo fatta. Invece, ho dovuto imparare ad accettare la mia dimensione d’ombra. Ero lontano anni luce da quanto credevo mi fosse dovuto. Ed ero pieno di lividi, ferite. Pugnalato da pensieri che non se ne volevano andare. Ma non volevo più nascondermi nel buio della mia crepa.”
“Gobbi come i Pirenei” (pag. 103)

L’autore di questo bellissimo romanzo d’esordio, ci presenta il protagonista Eugenio Bollini, come un mediocre perdente, è questa probabilmente la più grande menzogna del libro. In realtà Eugenio è un eroe fin nel midollo, il modo stesso in cui è stato costruito il personaggio soffre un po’ di quel difetto di cui sembrano soffrire tanti eroi letterari recenti (dal commissario Montalbano all’avvocato Guerrieri) tanto per citarne due dei più famosi, e cioè un aurea di santità, costruita dall’autore in modo da rendere il suo personaggio ineccepibile sicuramente, ma anche poco reale ed autentico. Ma a parte ciò Il romanzo è godibilissimo, divertente e commovente, senza cadere nei toni da melodramma, ma anzi tenendo sempre alto il livello di riflessione filosofica, con leggerezza e profondità. Bollini è un ciclista professionista a fine carriera, con un matrimonio finito male alle spalle, molti rimpianti e poche prospettive. Ma dal suo passato ritorna una vecchia promessa fatta al padre, uomo di profonda fede anarchica, in punto di morte. La possibilità di rendere onore a questa promessa, diventerà per Eugenio motivo non solo di riscatto, ma anche il modo per dare vita a un coinvolgente serie di vicissitudini personali ed affettive dai risvolti comici e toccanti, che lo trasformeranno in un vero e proprio “Eroe” degli ultimi, anzi degli eterni secondi.
Riscatto possibile esclusivamente per Eugenio, purtroppo, nella realtà le occasioni di riscatto sembrano non presentarsi con tanta facilità.

“Forse è vero che il denaro non compera la felicità ma, ti permette di scegliere la tua forma di tristezza preferita”.
“Gobbi come i Pirenei” (pag. 50)